venerdì 16 settembre 2011

Grossa Panza a China Town

Ovvero, quando ordinare per uno è come ordinare per 3.
Sono stata con le mie nuove coinquiline francesi (Sarah, lavora in un centro riabilitativo per tossici, senza un vero perchè, senza una laurea, senza cognizione di causa e Anna, 22 anni, un orecchino col simbolo della pace e una passione per la lana. Sta cercando lavoro e dorme nel nostro "salotto"-simpatiche dai.. per loro IO sono strana-), a China Town a mangiare in uno dei "10 best chinese restaurant in Montréal". Dalle foto su internet sembrava una figata, nella realtà una bettola: 7 tavoli, cucina a vista (anche troppo, sembrava di esserci dentro), puzza di wanton (che mi resterà nelle narici per altri 8 giorni probabilmente). Camerieri (n.3, per 7 tavoli, scherziamo!?), che parlano un idioma sconosciuto (poteva essere inglese ma non ne sono certa..). Ordinamo dal menu e lui ci chiede "per 1 o per 3"? Ma per uno, cavoli, ho fame!!
Ergo arrivano 6 portate di dimensioni mostruose (chi mi conosce lo sa, non lascio MAI nulla nel piatto). Io ho ordinato ravioli di maiale al vapore (mai più, sto ancora ruttando suino):

E degli egregi Noodles fatti a mano Shanghai style (broccoli di merda): 

Insomma, mangiamo mangiamo mangiamo.. ma non si riesce a finire.Perciò: doggy bag!
Ma le francesi hanno una petite borsetta e la doggy bag con dentro il maiale croccante in agrodolce finisce nella mia. Cazzo. Dopo passeggiata digestiva (che non ha funzionato, ho sognato le peggio cose, giuro), la doggy bag minaccia perdite di olio devastanti.. e viene abbandonata su una panchina, sperando che qualche homeless la raccolga. (dubito).
La serata si è conclusa con una birra e una chiacchierata con delle statue che non hanno voluto condividere con me il loro gossip.
indosso il cappottino! Faceva un freddo cane. (e Si sono spettinata. Le francesi hanno i capelli lisci come fusi, che come li metti stanno, biondi, gli occhi verdi, e io un po' le invidio odio ammiro.)

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