giovedì 27 ottobre 2011

Per salire sul bus bisogna prendere a calci i pinguini.

Fa freddo.
Fa un cazzo di freddo cane.
Fa un freddo bastardo pungente che sembra che ti prenda pure a schiaffi.
Ma loro non se ne accorgono. Loro vanno in giro col giubbottino di pelle, con la mini inguinale, con la felpa dell'adidas, con le ballerine. LORO non sentono questo freddo. LORO non capiscono che -1 è FREDDO.
Se centinaia di migliaia di canadesi non si rendono conto che fuori si gela (cristo!), per la legge dei grandi numeri e per qualche strana teoria statistica, vuol dire che FORSE, non fa COSI freddo come penso. E che a breve (le previsioni dicono neve per questo week end. NEVE ad OTTOBRE) il termometro scenderà ancora-più-giù.
Nonostante il mio giaccone con le piume di volatile, nonostante gli ugg con il pelo di animale morto, nonostante la sciarpona di lana (cari amici animali, grazie per il vostro supporto :-D ) io non sono pronta. Non sono pronta ad affrontare la neve, la tempesta, il vento freddo, il mio naso gelido, le manine congelate, la fronte ghiacciata manco avessi bevuto una granita al cedro in 5 secondi netti. Proprio no. Io c'ho paura. Io sono fatta per il mite clima primaverile. 23 gradi tutto l'anno. Poi col freddo divento di cattivo umore (si più del solito!) e hai voglia a farmi ingurgitare litri di cioccolata calda (che poi mi viene il cagotto, e l'asse del water è FREDDA).
Zeus, Eolo, Thor, Storm degli Xmen, Buddah, Iridella, Mr. Freeze: non so chi di voi decide che tempo farà, ma vi prego datemi tregua. Almeno fino al 20 dicembre. Poi scatenate pure un inferno di ghiaccio e ibernate sto cavolo di Canada, che a me fotte niente.

lunedì 24 ottobre 2011

New York City - Oh my god I start to panic!!

Lo so che sono tipo 14 giorni che non aggiorno il  blog. Dopo 2 mesi di assoluto protagonismo e autoesaltazione convinta che a tutti interessino i fatti miei (si, dai tanto lo so che morite dalla curiosità, ma tanto, chi vuole davvero arrivare a 100 anni??), mi sono autocensurata un po' (leggi: non ho fatto un cazzo, quindi non avevo niente da raccontare..).
Però.. PERO', ziobò, sono andata a New York con la Susan!!

Sono partita con del fish and chips in corpo e n. 2 birre. Non fatelo. Mai. Non fatelo sopratutto, se dovete farvi poi 8 ore di Bus. Ho ruttato il chips per 3/4 di viaggio, e il fish se ne stava bello appallottolato nel mio intestino, duro come un sasso. Anyhow, partenza prevista per le 11.30 pm, coda stratosferica per salire (ahah e ci mancherebbe eh..), ma almeno avevo un bel doppio seggiolino tutto per me. Primo stop: frontiera. Gli Americani sono stranamente simpatici e cordiali, se non fosse che un rimbecillito non ha notato il mio VISA e voleva farmi passare per una trafila lunghissima (thank god, è arrivato un GI Joe biondo e mi ha tolto dall'imbarazzo di scatenare una crisi mestruale alla dogana..).
Via verso Albany, e poi arrivo a New York, intorno alle 9 di mattina (ehi ho dormito alla grande sul bus, c'erano dubbi?)
A New York tutti hanno l'aria di sapere cosa fare ma sopratutto dove andare. Io no, e loro lo notano subito. Fiutano che non so cosa fare alla fermata della metro all'incrocio tra due strade, che sto aspettando qualcuno ma che non so perchè o quando e se arriverà. C'è stato un misunderstanding con la Su, prontamente risolto da suo cognato.. ci siamo perse l'incontro alla gossip girl che avevamo programmato da una settimana, ma chissene, siamo a New York!!
E' giovedì, e noi bighelloniamo per Soho, per l'east village, entriamo e usciamo dai negozi, ad ogni angolo chiedo a Susan se possiamo farci un tatuaggio (e così per 3 giorni.. e no, mamma, non mi sono fatta un altro tatuaggio. per ora. ). L'obiettivo è cercare un costume per halloween, ed è una quest che richiede pazienza, e impegno. Soprattutto perchè cambio idea ogni 4 secondi. Ma la susan c'ha una laurea in psicologia delle persone adolescenti con problemi di autostima e sa come maneggiare la sottoscritta. La sera siamo distrutte (fare shopping stanca. mettetevelo in testa voi XY!!), dormiamo (più o meno) su un materasso gonfiabile mediashopping. Probabilmente avremo bisogno di  fisioterapia per il resto della nostra vita.
Il venerdì è la volta di Brooklyn. Che figata. Negozi vintage in cui entriamo entusiaste e usciamo disgustate. Gente buffa, graffiti stupendi.. è tutto così hipster, indie, wannabe, urban.. e altre cose a caso.
A Manhattan, nel pomeriggio, dopo aver mangiato un gigamegahamburger, ci infiliamo nelle strade fighe, perchè perdo la testa e voglio comprare un Ipad. L'apple store è più affollato dell'Ikea di Casalecchio sotto le feste. La fila all'esterno è inredibilmente lunga, e noi la skippiamo perchè "se compri un iphone fai la fila, se compri un ipad, entri direttamente", il perchè non lo so, ma ... beh chissene.
Becco l'unica applegirl libera (e capiamo immediatamente il perchè: PROOOONTOOOO?? ci sei o ci fai? devi vendermi un ipad, non ti sto ordinando la bara per seppellire il mio gatto..), e in 10 minuti entro in possesso di un ipad con tanto di cover rosa. Si ROSA. Problemi? leggi sto blog da 2 mesi.. avresti dovuto farti qualche domanda appena arrivato qui, no?
Sull'onda dell'esaltazione andiamo a times square, a piedi.. luci, colori, gente, ipad, gente, luci, ipad, pubblicità, troppi troppi troppi stimoli!! Alla fine vince lo stimolo più forte, ovvero la pipì. Verso casa fantastichiamo sulla nostra serata. Che si consumerà davanti ad un numero imprecisato di birre e di confidenze BFF. Strette nella morsa dei ricordi e dei sentimentalismi, il tizio seduto di fianco a noi ci tiene a farci sapere che "ho appena rotto con la mia ragazza da sta sera sono libero". Segue risata generale e scatta l'ignoro pesante.
Il sabato ci svegliamo TROPPO PRESTO. Il post sbronza è letale, ma ci avviamo lo stesso verso la mostra che cambierà per sempre la nostra vita (ANDATE QUI). Abbiamo riflettutto su: l'aborto, i cinesi, il cancro, i calcoli renali, lo yoga e siamo fatti così. Segue camminata infinita attraverso chinatown, abbiamo visto una partita di baseball (se qualche cristo volesse spiegarci di preciso le regole ne saremmo contente..). 
La sera siamo cariche per andare in un locale troppo rock. Però prima, sosta al Coyote Ugly. "Ahaha si chiama come il film" sono state le nostre ultime parole famose. Era proprio come il film. Compresa una spice girl bionda che sculettava sul bancone. Entriamo, e restiamo pietrificate. Siamo le uniche femmine (a parte una  sui 40 probabilmente lesbica), e indossiamo il nostro miglior sorriso di imbarazzo e circostanza. E' stato talmente ridicolo, che guadagniamo l'uscita in tempo 0. Salvo poi dire: voglio fare quel lavoro lì anche io.
Ok. Obiettivo: locale rock. Giriamo mezzo east side. In una zona desolatissima arriviamo al 210 di Blbalblabla street. Che è chiuso-disabitato-buio-nient-nada-kaputt. Delusione.
La serata si è conclusa a farci broccolare da dei non meglio definiti giovani, di cui uno era il sosia di Raj di Big bang theory. Torniamo verso casa cantando a squarciagola "cacca al diavolo fiori a gesù". 
Dormiamo. Tantissimo. Felici.

La domenica mattina, la prima cosa che scopro è che Marco Simoncelli è morto.
Saluto New York (è un arrivederci) saluto Susan (anche questo è un arrivederci), e piango, perchè quello a supersic è invece un addio. Niente falsi sentimentalismi, era un grande, era giovane, e ora il mondo senza di lui sarà sicuramente molto più triste.


lunedì 10 ottobre 2011

Summer is back!

Come ho già raccontato più volte i quebecchiani (volendo essere seri: quebecois) parlano di due cose: l'hockey e il tempo. Perciò viene spontaneo chiedersi, ma da giugno a settembre che fanno? Chiudono le comunicazioni? Si salutano e basta? VABBBE'.
Fatto sta che in sto periodo devono essere in gran fermento. E' ricominciata la stagione dell'hockey (di cui non so assolutamente nulla, ma giuro mi informerò) e il tempo è ASSURDO. La scorsa settimana c'erano 5 gradi. E io mi sono beccata una bella influenza. Di cui mi vergogno come un cane, in quanto le persone influenzate escono con la mascherina. E io non voglio uscire con la mascherina. Quindi ogni volta che sul bus mi viene da tossire trattengo il fiato rischiando una sincope. Se non avrete più mie notizie per un bel po' sappiate che sono morta sul bus in un impeto di educazione fortissima.
Da due giorni invece è tornata l'estate! Gioiamone. 25 gradi e un bel sole che ci rende tutti più allegri. O quasi.
Ah e poi c'è una novità. Ho delle amiche! AMICHE. Vere eh. In carne ed ossa. Che mi chiedono di uscire! Alla faccia vostra coyoti spaziali! E non sono neanche united colors of Benetton! Sono italiane, quindi capiscono quello che dico e vogliono stare con me lo stesso. Sì, la fine del mondo è vicina.
Comunque, ci sono due cose che mi piace davvero tanto fare nella vita. Una è il sesso con Dadi  fare le treccine agli unicorni e l'altra mangiare. Visto che devo aspettare il 21 Dicembre prima di poter pettinare di nuovo un unicorno, vi parlerò, stranamente (eh!) di cibo. Oggi ho aperto il frigo e nello scomparto del mio coinquilino messicano (quello 18enne che deve ancora uscire del tutto dalla pubertà, con evidenti problemi di alcolismo) ho visto la (rullo di tamburi) MORTADELLA DI POLLO!
Il cuore di mia nonna deve aver perso un battito.
Io mi devo ancora riprendere.
What's wrong with you, canadians?!?
Sta gente non sta bene.

lunedì 3 ottobre 2011

Influenza.

A Monvéal sta piovendo. Vorrei trovare un modo poetico per raccontare questi 4 giorni ininterrotti di pioggia, grigiume e freddo ma non mi viene. E' una merda. Stop. Fa schifo. Stop. Che due maroni. Stop.
E poi ci sono gli stronzetti che dall'Italia mi dicono "uuuuh qui ci sono 30 gradi!!". Sveglia. Non c'è da gioire per niente. E' il riscaldamento globale, il mondo si sta sciogliendo, lo strato di ozono sta andando a puttane, e moriremo tutti fritti, a dicembre 2012 (che va benissimo, così non mi dovrò cercare un lavoro alla fine del mio dottorato). 
Anyway, questi giorni di 99% di umidità, mi hanno fatto ammalare. C'ho la tosse. C'ho la cough, come si dice qui. C'ho il raffreddore, ho mal di schiena, non riesco a dormire perchè mi sembra di affogare nel mio catarro. Che bella immagine eh? Come se questo non bastasse, una famiglia italo-canadese mi stalkera a più non posso cercando di comprarsi i miei servigi di affermata psicologa, attraverso pagamenti in natura (hahaha bella pensata regalarmi i broccoli- perl'amordiddio, anche se li chiami "lì rapini" o "lì broccoletti" fanno sempre schifo, non mi scomoderei a fare un MMPI per 3 kg di salame, figurati per della verdura, illusi!). 
Allora, quando si sta male qui, si aprono 3 possibili scenari: 
1. Tronfi della propria assicurazione sanitaria, si va a fare la fila dal medico, e si spera in una visita che risolva il problema con tanto di medicine adeguate.
2. Si va alla pharmacy, si fa la fila, (oh la fila si deve fare SEMPRE. Se venite in Canada e non sapete cosa fare - cosa che, per altro, succede spesso- mettetevi in fila dietro qualcuno, che sicuramente vien fuori qualcosa di interessante), si raccontano i proprio sintomi alla farmacista e lei, dopo millemila paraculamenti raccomandazioni (vai dal medico che è meglio) ti fornisce i medicamenti necessari alla guarigione (si spera). O
3. Si va alla pharmacy, si entra nella corsia dell'influenza e si leggono tutte le scatole dei medicinali esposti. Si confrontano i propri sintomi con quelli descritti sulla scatoletta, si confrontano i prezzi, e si prende quella con il disegno più carino. Questa opzione però vale solo se a voi scappa tanto la pipì o in fila ci sono troppi VECCHI, che siccome fuori piove e non hanno voglia di aspettare l'autobus, fanno la fila dal farmacista. 
Io per ovvie ragioni (mi scappava la pipi e ho la stessa voglia di aspettare di un moribondo in attesa di un trapianto di cuore), ho scelto la terza opzione. 
Medicina miracolosa in pastiglie. Orgogliosa della mia scelta (ho TUTTI i sintomi descritti sulla scatola, chefffiga), torno a casa, apro la scatola  prendo fuori il blister.. e? BHE? 
I Canadesi sono dei burloni.
Dopo la nona pastiglia che prendo, ancora non so come cavolo si faccia ad aprire correttamente il blister. Ma porca miseria ma è normale???
Vi agevolo il filmato (che si vede male, appena qualcuno mi regalerà un iphone farò video bellissimi giuro), perchè è davvero una roba divertente. 41 sec per riuscire a far uscire la pillola, e sono 3 giorni che prendo ste medicine, quindi sono allenata.
Ah si, comunque, sto meglio.