lunedì 24 ottobre 2011

New York City - Oh my god I start to panic!!

Lo so che sono tipo 14 giorni che non aggiorno il  blog. Dopo 2 mesi di assoluto protagonismo e autoesaltazione convinta che a tutti interessino i fatti miei (si, dai tanto lo so che morite dalla curiosità, ma tanto, chi vuole davvero arrivare a 100 anni??), mi sono autocensurata un po' (leggi: non ho fatto un cazzo, quindi non avevo niente da raccontare..).
Però.. PERO', ziobò, sono andata a New York con la Susan!!

Sono partita con del fish and chips in corpo e n. 2 birre. Non fatelo. Mai. Non fatelo sopratutto, se dovete farvi poi 8 ore di Bus. Ho ruttato il chips per 3/4 di viaggio, e il fish se ne stava bello appallottolato nel mio intestino, duro come un sasso. Anyhow, partenza prevista per le 11.30 pm, coda stratosferica per salire (ahah e ci mancherebbe eh..), ma almeno avevo un bel doppio seggiolino tutto per me. Primo stop: frontiera. Gli Americani sono stranamente simpatici e cordiali, se non fosse che un rimbecillito non ha notato il mio VISA e voleva farmi passare per una trafila lunghissima (thank god, è arrivato un GI Joe biondo e mi ha tolto dall'imbarazzo di scatenare una crisi mestruale alla dogana..).
Via verso Albany, e poi arrivo a New York, intorno alle 9 di mattina (ehi ho dormito alla grande sul bus, c'erano dubbi?)
A New York tutti hanno l'aria di sapere cosa fare ma sopratutto dove andare. Io no, e loro lo notano subito. Fiutano che non so cosa fare alla fermata della metro all'incrocio tra due strade, che sto aspettando qualcuno ma che non so perchè o quando e se arriverà. C'è stato un misunderstanding con la Su, prontamente risolto da suo cognato.. ci siamo perse l'incontro alla gossip girl che avevamo programmato da una settimana, ma chissene, siamo a New York!!
E' giovedì, e noi bighelloniamo per Soho, per l'east village, entriamo e usciamo dai negozi, ad ogni angolo chiedo a Susan se possiamo farci un tatuaggio (e così per 3 giorni.. e no, mamma, non mi sono fatta un altro tatuaggio. per ora. ). L'obiettivo è cercare un costume per halloween, ed è una quest che richiede pazienza, e impegno. Soprattutto perchè cambio idea ogni 4 secondi. Ma la susan c'ha una laurea in psicologia delle persone adolescenti con problemi di autostima e sa come maneggiare la sottoscritta. La sera siamo distrutte (fare shopping stanca. mettetevelo in testa voi XY!!), dormiamo (più o meno) su un materasso gonfiabile mediashopping. Probabilmente avremo bisogno di  fisioterapia per il resto della nostra vita.
Il venerdì è la volta di Brooklyn. Che figata. Negozi vintage in cui entriamo entusiaste e usciamo disgustate. Gente buffa, graffiti stupendi.. è tutto così hipster, indie, wannabe, urban.. e altre cose a caso.
A Manhattan, nel pomeriggio, dopo aver mangiato un gigamegahamburger, ci infiliamo nelle strade fighe, perchè perdo la testa e voglio comprare un Ipad. L'apple store è più affollato dell'Ikea di Casalecchio sotto le feste. La fila all'esterno è inredibilmente lunga, e noi la skippiamo perchè "se compri un iphone fai la fila, se compri un ipad, entri direttamente", il perchè non lo so, ma ... beh chissene.
Becco l'unica applegirl libera (e capiamo immediatamente il perchè: PROOOONTOOOO?? ci sei o ci fai? devi vendermi un ipad, non ti sto ordinando la bara per seppellire il mio gatto..), e in 10 minuti entro in possesso di un ipad con tanto di cover rosa. Si ROSA. Problemi? leggi sto blog da 2 mesi.. avresti dovuto farti qualche domanda appena arrivato qui, no?
Sull'onda dell'esaltazione andiamo a times square, a piedi.. luci, colori, gente, ipad, gente, luci, ipad, pubblicità, troppi troppi troppi stimoli!! Alla fine vince lo stimolo più forte, ovvero la pipì. Verso casa fantastichiamo sulla nostra serata. Che si consumerà davanti ad un numero imprecisato di birre e di confidenze BFF. Strette nella morsa dei ricordi e dei sentimentalismi, il tizio seduto di fianco a noi ci tiene a farci sapere che "ho appena rotto con la mia ragazza da sta sera sono libero". Segue risata generale e scatta l'ignoro pesante.
Il sabato ci svegliamo TROPPO PRESTO. Il post sbronza è letale, ma ci avviamo lo stesso verso la mostra che cambierà per sempre la nostra vita (ANDATE QUI). Abbiamo riflettutto su: l'aborto, i cinesi, il cancro, i calcoli renali, lo yoga e siamo fatti così. Segue camminata infinita attraverso chinatown, abbiamo visto una partita di baseball (se qualche cristo volesse spiegarci di preciso le regole ne saremmo contente..). 
La sera siamo cariche per andare in un locale troppo rock. Però prima, sosta al Coyote Ugly. "Ahaha si chiama come il film" sono state le nostre ultime parole famose. Era proprio come il film. Compresa una spice girl bionda che sculettava sul bancone. Entriamo, e restiamo pietrificate. Siamo le uniche femmine (a parte una  sui 40 probabilmente lesbica), e indossiamo il nostro miglior sorriso di imbarazzo e circostanza. E' stato talmente ridicolo, che guadagniamo l'uscita in tempo 0. Salvo poi dire: voglio fare quel lavoro lì anche io.
Ok. Obiettivo: locale rock. Giriamo mezzo east side. In una zona desolatissima arriviamo al 210 di Blbalblabla street. Che è chiuso-disabitato-buio-nient-nada-kaputt. Delusione.
La serata si è conclusa a farci broccolare da dei non meglio definiti giovani, di cui uno era il sosia di Raj di Big bang theory. Torniamo verso casa cantando a squarciagola "cacca al diavolo fiori a gesù". 
Dormiamo. Tantissimo. Felici.

La domenica mattina, la prima cosa che scopro è che Marco Simoncelli è morto.
Saluto New York (è un arrivederci) saluto Susan (anche questo è un arrivederci), e piango, perchè quello a supersic è invece un addio. Niente falsi sentimentalismi, era un grande, era giovane, e ora il mondo senza di lui sarà sicuramente molto più triste.


2 commenti:

  1. C'era fila perché è uscito da poco il nuovo iPhone! Quindi considerando che eri su un mega negozio, strapieno di gente e nonostante tu abbia preso la rincoglionita di turno sono portato a pensare che il tempo record di 10min comporti che l'organizzazione batta l'idiozia umana.

    Io sono in treno da mezz'ora e per mezza giornata di pioggia è un casino.
    Concludo dicendo solo una cosa
    Diobono (ciao Sic)
    Teo

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  2. magari eri tra la 5th e Broadway...?
    a presto a te Lily,
    a venerdì per la bevuta a Teo,
    ciao Sic.
    Bea

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